29 Marzo 2024

Apple Watch Series 5 GPS: la recensione di ApplePhilosophy

Abstract

Con l’Apple Watch al polso si entra a far parte di una sorta di video game in cui tu sei il personaggio principale e l’Apple Watch è il giocatore che ti guida. Insomma sei in suo potere. Ti dice quando muoverti, quando respirare, quando alzarti dalla scrivania e fare due passi, quando bere un bicchiere d’acqua.

L’Apple Watch ha il potere di influenzare la tua vita combattendo la tua innata pigrizia e diventando il miglior alleato della tua salute. Sposta l’attenzione dal guardare al fare e ci propone di darci una mossa. Prima ci chiede cosa vogliamo fare, poi, neanche troppo bonariamente, ci rimprovera se non lo facciamo.

Dopo l’unboxing-Gif di due settimane fa, questa è la storia del mio rapporto con lui, con l’Apple Watch Series 5 GPS. Chiamatela, se volete, recensione.

1) GPS o GPS + Cellular?

A parte 40 o 44 millimetri, che è inutile stare a disquisirne sono le misure adatte rispettivamente ad una donna e ad un uomo, la vera scelta è tra GPS e GPS+Cellular.

Il modello solo GPS ha bisogno del collegamento all’iPhone per potere ricevere messaggi, fare telefonate, usare le mappe, interrogare Siri, aggiornare il meteo, insomma svolgere tutti quei compiti per i quali serve la rete. Lo fa in benissimo in maniera assolutamente trasparente, l’utente si accorge che qualcosa non funziona solo se il telefono è distante. Senza collegamento all’iPhone, il modello GPS segna semplicemente l’ora, monitorizza il battito del cuore e registra la nostra posizione GPS. Il modello cellular, invece, vive di vita propria, può fare a meno dell’iPhone. La sua SIM virtuale gli permette di collegarsi alla rete regalandogli la completa autonomia. Quando l’orologio non sentirà più il contatto con il telefono, effettuerà tutti i collegamenti necessari attraverso la sua sim virtuale. Questa sim deve essere dello stesso operatore usato per l’iPhone ed avrà lo stesso numero.

Ora la domanda è: davvero uscireste senza iPhone? Frequento diversi gruppo di utenti Apple su Facebook e chi ha la versione GPS+Cellular afferma di andare a fare sport, in piscina o in spiaggia solo con l’Apple Watch. Io non ne sarei capace. Io ho bisogno scrivere, di prendere appunti, di guardare le mappe con comodità. Ho bisogno della fotocamera ma soprattutto, di Internet, delle ricerche di Google. Non riesco a separarmi dall’iPhone nemmeno quando faccio la mia solita camminata veloce. Mi sento patologicamente rassicurato dalla sua presenza.

La versione Cellular costa 100 euro in più e supporta unicamente le sim virtuali dell’operatore Vodafone, un discreto punto a suo sfavore. La scelta tra le versioni GPS e GPS + Cellular è possibile solo sulla versione base in alluminio, per i modelli in altri materiali la scelta è obbligata sul modello GPS+ Cellular.

2) Materiali e prezzi

Il più economico e meno resistente -in senso relativo, sia chiaro- è quello in lega di alluminio aerospaziale 7000. Poi, crescendo con i prezzi, c’è l’acciaio inossidabile, indurito con un processo speciale di forgiatura a freddo, il titanio e la ceramica. I quadranti delle versioni superiori al base sono in cristallo di zaffiro, per la versione base sono in Ion-X rinforzato.

Si parte da 459 euro per il 40 mm in alluminio (449 su Amazon) e si arriva a 1409 per il 40 mm in ceramica. Considerate che il 44 mm per ogni versione costa al massimo 50 euro in più. Questo quanto alle versioni base, poi per ogni materiale c’è la possibilità di scegliere i cinturini e le griffe come Hermes che alzano notevolmente il prezzo.

Qui la scelta si fa molto personale. Se si scelgono materiali pregiati e più resistenti per la cassa, vale la pena di ricordare che le rotture riguardano sempre il vetro. Se si sceglie di spendere tre volte di più della versione base per le griffe o i cinturini di pregio, magari in pelle e fatti a mano, insomma per una questione di eleganza, è bene ricordare che di fronte al classico orologio di alta orologeria, il pur bellissimo Apple Watch sfigurerà sempre.

3) Impermeabilità

Dal sito Apple:

“Apple Watch Series 5 ha una resistenza all’acqua fino a 50 metri, in base allo standard ISO 22810:2010. Significa che può essere usato per attività in acque poco profonde, come il nuoto in piscina o in mare. Non è adatto per immersioni subacquee, sci d’acqua o altre attività che comportano il contatto con l’acqua ad alta velocità o l’immersione profonda.”

È bene ricordare che l’Apple Watch andrebbe sigillato con un’apposita procedura prima dell’attività in piscina o in mare e che al termine dell‘utilizzo in mare va sciacquato con l’acqua corrente. È bene, infine, attivare la procedura per espellere l’acqua dagli altoparlanti alla fine dell’allenamento.

Per bloccare l’Apple Watch bisogna scegliere l’iconcina a forma di goccia dal pannello di controllo, per sbloccarlo e attivare la procedura di espulsione dell’acqua bisogna ruotare la Digital Crown.

Dal centro di controllo cliccate sulla goccia per bloccare l’Apple Watch
Finito l’allenamento, girando la Digital Crown verrà prodotto un suono dagli altoparlanti in grado di espellere l’acqua.

4) Applicazioni

Non impestate il vostro Apple Watch con un sacco di applicazioni inutili. Le uniche che ha senso utilizzare, almeno per i primi giorni, sono quelle già preinstallate. Poi, quando avrete ben chiare le possibilità che offre il device, ed i suoi limiti, sceglietele con parsimonia dall’Apple Store. Un errore da non fare, in fase di installazione, è riversare di botto sull’orologio tutte le App installate sull’iPhone che hanno un corrispettivo sviluppato per l’Apple Watch.

3) Telefonate e Messaggi

Se non lo provate non avete idea di quanto comodo sia rispondere ai messaggi e alle telefonate con l’Apple Watch.

Le notifiche dei messaggi sul piccolo quadrante si leggono benissimo e di può rispondere a quelle Whatsapp anche senza avere installato l’App per l’orologio. La dettatura funziona benissimo, le emoticons sono a portata di dito e c’è anche il riconoscimento della scrittura.

La comunicazione durante le telefonate è perfetta, i rumori di sottofondo, a detta degli interlocutori, non si sentono. In un ufficio dove la ricezione delle chiamate di telefonia mobile è da sempre particolarmente difficoltosa, ho lasciato l’iPhone sul davanzale della finestra, unico punto dove aveva una buona ricezione, e ho ricevuto e fatto chiamate per tutta la mattinata dall’Apple Watch. Ottima, peraltro, la modalità di scelta dei contatti: scorrendo velocemente la lista compare nell’angolo in alto a destra l’iniziale del nome su cui fermarsi per trovare rapidamente quello che vogliamo chiamare.

3) Salute

Apple è riuscita a fare passare il concetto che l’Apple watch tiene sotto controllo e migliora la nostra salute. Ebbene, è proprio così. L’orologio è in grado di tenere sotto controllo il nostro cuore avvisandoci se c’è qualcosa che non va come dovrebbe. Può anche effettuare un elettrocardiogramma con una sola derivazione da inviare al proprio medico curante in formato pdf. È importante specificare che l’Apple Watch non lancia inutilmente un allarme. Se indica che qualcosa non va è bene recarsi immediatamente da un medico i al pronto soccorso.

4) Allenamento

Sono tantissime le sessioni di allenamento tra le quali scegliere. Durante l’allenamento l’orologio mostra sul quadrante i dati salienti della prestazione e col feedback aptico ci informa del raggiungimento di alcune soglie. Durante la camminata veloce, per esempio, sul quadrante vengono mostrati il tempo trascorso, i chilometri percorsi, i minuti che abbiamo impiegato per percorrere l’ultimo chilometri e la frequenza del battito cardiaco. Col feedback aptico ci viene segnalato ogni chilometro percorso.

L’App Attività sul telefono funziona benissimo integrandosi alla perfezione con l’orologio e l’App Salute. Ci dice ogni cosa del nostro allenamento, quanti chilometri abbiamo percorso, facendoci vedere il tracciato sulla mappa, i tempi per ogni km, le calorie consumate , i battiti del cuore in ogni punto del tracciato.

5) Autonomia

Nonostante il fatto che lo schermo, nel Series 5, rimanga sempre acceso, si arriva a sera con un buon 30% di carica residua. Se poi si decide di disabilitare l’always On Display da impostazioni, la batteria durerà ancora di più.

La durata della batteria è influenzata anche dal tipo di quadrante scelto. Se si sceglie un quadrante con il meteo, per esempio, si consumerà più energia per i servizi di localizzazione e per la connessione ai dati necessari ad aggiornare il meteo. Il mio suggerimento e impostare un quadrante senza complicazioni, magari con prevalenza del nero, cosa che sui display Oled fa consumare meno, affiancandogli, usando l’App Watch sull’iPhone, uno con le complicazioni che desideriamo, in modo da passare a quello che ci dà maggiori informazioni con un semplice swipe solo quando necessario.

Una Watch face come questa, con molte complicazioni, aumenta il consumo di batteria.

6) Protezioni

Avete al polso un dispositivo che può rompersi facilmente, specialmente se vi cade mentre lo allacciate al polso. A parte il consiglio di allacciarlo sopra ad un tavolo, in modo che se vi cade fa poca strada, vi consiglio una protezione.

La cover trasparente ALOUCH

 

Senza la cover

 

Con la cover ALOUCH

 

Senza la cover

 

Con la cover ALOUCH

Quella che uso io attualmente la vedete nelle foto sopra. Si chiama ALOUCH, costa 8,99 € e nella confezione ce ne sono due. È in plastica morbida (TPU) e protegge adeguatamente l’orologio dagli urti laterali sulla cassa e da quelli sul display. Il Touch è leggermente meno responsivo e non funziona se tra la protezione ed il display si insinua qualche goccia di acqua o sudore. La parte sottostante al contatto col polso, peraltro la più resistente, rimane completamente libera in modo da potervi collegare la ricarica wireless.

Se usate la protezione rimuovetela frequentemente, soprattutto dopo avere sudato, lavatela con acqua corrente ed asciugatela bene prima di riapplicarla.

Pulite spesso anche l’Apple Watch usando un panno umido. Effettuate la pulizia sopra un panno morbido in modo da attutire eventuali cadute – l’oggetto tende a scivolare di mano – e frenarne la corsa.

Claudio Di Tursi

 

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