19 Aprile 2024

Mac ARM Apple Silicon: ecco i primi test

I nuovi Data Transition Kit stanno arrivando agli sviluppatori e di conseguenza iniziano a trovarsi in rete i risultati dei Benchmark che questi effettuano per avere un’idea delle prestazioni della nuova architettura ARM Apple Silicon.

I numeri, ad un’analisi molto superficiale, possono sembrare deludenti, ma in realtà costituiscono la conferma di quanto ampiamente ipotizzato dagli specialisti del settore, vediamo perché.

La piattaforma utilizzata per il Benchmark è la notissima Geekbench mentre sul DTK funziona la beta 1 di MacOS 11 Big Sur. L’applicazione per effettuare il test, GeekBench 5, non è stata ancora ricompilata per la nuova architettura ARM Apple Silicon e quindi sul DTK viene fatta girare sotto Rosetta 2, l’emulatore che consentirà ai vecchi programmi progettati per i Mac Intel e non ricompilati per la nuova piattaforma di funzionare con la nuova architettura.

In pratica, gli sviluppatori che hanno effettuato il test più che le prestazioni della nuova architettura hanno verificato le prestazioni dell’emulatore Rosetta 2: un dato comunque importantissimo.

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I risultati dei test

Il DTK ha lo stesso processore A12Z installato sull’iPad Pro, 16 GB di RAM e 512 GB di SSD.

Il punteggio raggiunto in single core è stato di circa 800 punti, quello in multi-core si è attestato sui 2800 punti. Va segnalato, inoltre, che degli otto core disponibili per l’A12Z, il benchmark ne vede solo 4.

Il risultato raggiunto dall’iPad Pro nello stesso Benchmark è davvero stupefacente: 1100 in single-core e 4700 in multi-core, risultando così più veloce del 25% in single-core e del 40% in multi core.

Questi risultati sono destinati ad essere superati drasticamente quando l’App GeekBench sarà compilata nativamente per la nuova architettura, MacOS 11 Big Sur sarà maggiormente ottimizzato e, soprattutto, quando usciranno sul mercato i nuovi Mac sui quali saranno montati processori ARM di nuova generazione ancora più potenti.

Infine, anche se Rosetta 2 non subirà un processo di forte ottimizzazione -su questo fronte ormai i giochi dovrebbero essere fatti – la sua prestazione sarà migliore in virtù dell’elevata potenza dell’hardware su cui girerà. Ci sentiamo comunque di prevedere che la la versione emulata dello stesso programma rilasciato anche nativamente sarà di circa il 30% più lenta.

Claudio Di Tursi

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